Gestione della visita
Quando la psoriasi presenta un limitato interessamento della cute a livello di estensione e caratteristiche delle placche, vi può essere una forte differenza tra la valutazione della severità da parte del medico e la percezione di questa da parte del paziente.1 A volte è difficile comprendere pienamente l’impatto invisibile (ovvero psicologico) della patologia, che dovrebbe essere adeguatamente indagato durante la visita. In effetti, i pazienti riportano un alto grado di severità di malattia anche quando l’interessamento cutaneo (valutato tramite PASI, BSA) è obiettivamente moderato.2 Durante la visita, è molto importante che le evidenze cliniche vengano integrate con le varie informazioni fornite dal paziente, inclusi narrazione di eventi e dati sulla qualità di vita correlata alla salute, al fine di offrire un’assistenza di alta qualità in grado di cogliere i bisogni insoddisfatti del paziente.3
Per far emergere il lato psicologico del disagio, occorre che il dialogo permetta di affrontare tutti i lati – spesso imbarazzanti – che il paziente non affronta neppure con i familiari. Il ruolo del medico in quest’ottica è privilegiato, ma occorre sviluppare un rapporto di fiducia per riuscire ad affrontare gli aspetti più personali della malattia. Per questo è importante anche offrire un supporto emotivo, che porti sollievo a sentimenti di paura e ansia, e mostrare empatia con i sentimenti del paziente. Anche garantire un comfort fisico è un prerequisito per impostare un dialogo rilassato e porre domande sugli aspetti fisici e psicologici della dermopatia.3
Un aspetto rilevante per ottenere risultati positivi – anche nelle forme moderate di psoriasi – è migliorare l’alfabetizzazione sanitaria dei pazienti, ovvero la loro capacità di ricercare, comprendere e utilizzare informazioni sanitarie fornite dal clinico: impiegare un po’ di tempo nella visita a un’attività di informazione ed educazione permetterà al paziente di capire meglio i consigli e le prescrizioni.3
La scelta del trattamento dovrebbe essere sempre condivisa, a seguito di una discussione tra medico e paziente su aspetti clinici ed eventuali preferenze o esigenze personali di quest’ultimo una strategia che, in generale, potrebbe consentire di migliorare l’adesione al trattamento.4
Gli scopi del trattamento sono senza dubbio il miglioramento delle lesioni cutanee (skin clearance) e la riduzione dei sintomi importanti per il paziente.5 Le considerazioni-chiave nelle decisioni e negli obiettivi di trattamento sono il frutto di un bilanciamento di fattori clinici, pratici ed emotivi.3 Trovare questo equilibrio richiede di esplorare le sfumature di ciò che i pazienti condividono sulla loro malattia e gli impatti visibili e invisibili che la psoriasi ha sulla loro vita quotidiana.5 Sicuramente tenere sotto controllo segni e sintomi e migliorare le normali attività funzionali e l’autostima sono obiettivi importanti sia per i dermatologi che per i pazienti; questi ultimi però indicano quali obiettivi importanti anche l’avere fiducia nella propria terapia, il non temere che la malattia peggiori e la necessità di impiegare meno tempo per il trattamento quotidiano.6